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Il cinema... visto da www.viabonanno24.it

Saturno contro

Titolo originale: Saturno contro
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 110'
Regia: Ferzan Ozpetek
Cast: Stefano Accorsi, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Ambra Angiolini, Serra Yilmaz, Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Filippo Timi, Michelangelo Tommaso, Milena Vukotic, Luigi Diberti, Lunetta Savino

Avendo visto tutti i suoi film (tranne "Harem Suarè"), da "Bagno Turco" all'ultimo uscito "Saturno Contro", non posso fare altro che constatare con piacere che, dopo la parentesi quasi francescana di "Cuore Sacro", in cui il regista turco sentì il desiderio di esprimere la sua indignazione e la sua «scoperta» delle miserie di chi non ha nè cibo nè un tetto sotto cui dormire, Ozpetek ha deciso di tornare (per fortuna, secondo me) alla cucina, ai fornelli, alle cene tra gli amici, alle case romane. E al gruppo: è infatti difficile identificare un personaggio principale del film proprio perché il vero protagonista è il gruppo, imborghesito e allargato rispetto a quello delle "Fate ignoranti" (che tuttora resta il più bel film di Ozpetek, forse alla pari de "La finestra di fronte") che ora accoglie gay, etero e bisex, single o in coppia.

Una discorso a parte lo merita il cast, davvero eccezionale, formato, tra gli altri, anche da ottimi attori "cine-esordienti" come Luca Argentero e Ambra Angiolini che non sfigurano affatto a fianco ad attori affermati come il trio Buy-Accorsi-Ferraris.
Fanno un'ottima impressione anche gli attori "secondari" come Lunetta Savino e Milena Vukotic interpreti di alcune tra le battute più ironiche e pungenti di tutta la pellicola. In particolare l'infermiera Vukotic, nel suo freddo cinismo, è forse uno dei più bei personaggi del film e la sua frase «Voi siete amici, non parenti, quindi non contate un cazzo» è forse (ma in fondo tutto il film lo è) la migliore pubblicità che Ozpetek potesse fare ai DICO.

Alla colonna sonora spetta una nota di riguardo: la musica è "quella giusta" ed è inserita "al momento giusto". In particolare "Remedios" di Gabriella Ferri è una di quelle canzoni che sembra cucita addosso al film e che ad esso si lega tanto fermamente che sarà difficile, se non impossibile, riascoltarla senza ripensare ad alcune scene di "Saturno contro".

Il film nel complesso è un bell'omaggio alla famiglia amicale, intesa nel senso più ampio possibile del termine. Nell'arco delle due ore non ci si annoia quasi mai, anche se alcune scene a volte sembrano un po' troppo lente. Il problema è che "Saturno contro" sfiora tutti i personaggi senza soffermarsi su nessuno di essi, raccontando velocemente storie e che meriterebbero ognuna un film a parte, e così rischia di apparire un po' superficiale. Così si esce dal cinema parzialmente soddisfatti, sapendo di aver visto un bel film, ottimamente interpretato e girato, ma con la sensazione che manchi qualcosa, forse perché dal regista di capolavori come "Le fate ignoranti" o "La finestra di fronte", ci si aspetta (ed è giusto farlo) qualcosa di meglio. Peccato.

Voto: 3½/5
  • 26/2/07 20:18  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    Lalala lala, lalala la!! Nina pequena ciquita

  • 26/2/07 20:27  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    Che dire:
    Remedios, niña pequeña, chiquita, hermosa, preciosa
    Linda niñita quedada así, sentada en la orilla del mar
    y las manos llenas de perlas
    el sol en tu frente y en la sonrisa
    blanca orquidea, alma y paloma
    y la alegría, tú cantas consuelo,
    tú cantas esperanza, tú cantas remedios,
    espera que un día yo pueda decirte:
    "te quiero pequeña, chiquita, preciosa,
    hermosa, piccola, piccola, piccola, piccola, pico, pico, pico..."

    El sol en tu frente y en la sonrisa,
    blanca orguidea, alma y paloma
    y la alegría, tú cantas consuelo,
    tú cantas esperanza, tú cantas remedios
    espera que un día yo pueda decirte:
    "te quiero, pequeña, chiquita, preciosa,
    hermos, piccola, piccola, piccola,
    piccola, pico, pico, pico..."

    Tu historia, una vez, nos la contó,
    dios, tu hermanito con su guitarra,
    tú estabas dormida baja la luna,
    tú estabas feliz, pequeña Remedios,
    espera que un día yo pueda decirte:
    "te quiero, pequeña, chiquita, preciosa,
    hermos, piccola, piccola, piccola,
    piccola, pico, pico, pico..."


  • 1/3/07 17:26  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    Perfettamente d'accordo su tutta la linea. Ottimi attori, accompagnati da una splendida colonna sonora (che, a quanto pare, è entrata in testa a tutti!), regia raffinata, ma una trama tuttosommato abbastanza "debole", che tratta solo superficialmete molte tematiche che meriterebbero più attenzione e riguardo. Sceneggiatura in alcuni momenti brillante, dove i dialoghi surreali diventano i veri protagonisti della scena. Nonostante il tentativo di voler riproporre alcuni elementi de Le fate ignoranti, Ozpetek non riesce a rubarne lo spirito, lasciando nello spettatore un po' di delusione.

  • 2/3/07 09:26  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    Franceschino... Franceschino... ma quando mai io e te siamo stati d'accordo sul giudizio di un film? Premetto che non mi sognerei mai di accostare un "Le fate ignoranti", capolavoro del regista turco, a "La finestra di fronte" film riuscito ma lontano dalla profondità e dalla poesia del primo.
    Saturno contro è un film corale ,più bello e sentito degli ultimi due di Ozpetek, in cui il registra si dimostra più attento ai sentimenti umani delineando personaggi completi le cui storie si intrecciano brillantemente...Storie di amicizia, amore, tradimenti...Storie di vita come non se ne vedevano da un pò al cinema e che ti fanno venire voglia di trovare delle persone, uniche a modo loro, con cui condividere tutto.
    Insomma, per tornare a noi Franceschino un film completo e soddisfacente in cui l'unica pecca è l'interpretazione di una monoespressiva Ambra Angiolini che quasi fa rimpiangere Raul "sonosempreserio" Bova.
    E sappi che questa volta ho dalla mia parte almeno una persona... :-)
    PS. Come si può elogiare l'interpretazione di Luca Argentero (decisamente bravo per essere ai suoi esordi) e non menzionare Favino (sempre perfetto e intenso)?


  • 2/3/07 12:59  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    Allora in linea di massima son d'accordo con la recensione, ma non son d'accordo col fatto che il film lasci una delusione finale di fondo. Io mi aspettavvo che finisse esattamente così! E' indubbio che il regista apra tante storie senza svilupparne bene nessuna, ma non è quello che si propone di fare il film: il protagonista del film è il gruppo e come questo gruppo affronti e reagisca alle varie problematiche che gli si presentano (nn solo la morte di Argentero, ma anche il tradimento d Accorsi ad es.). Il protagonista è il gruppo a cena, nel corridoio dell'ospedale, nell'obitorio, mentre gioca a ping pong. Le persone vengono solo presentate per suscitare l'affezione dello spettatore verso questo gruppo che ovviamente, se fosse stato preso in blocco, non ci avrebbe fatto nè caldo e nè freddo, o quanto meno non sarebbe riuscito a coinvolgerci; è invece è proprio questo il punto, ti coinvolge, ti commuove, ti fa esserne affezionato, come ho letto da qualche parte, ti viene quasi voglia a te di portare il vassoio delle polpette a tavola! Ed è questa un'altra cosa che mi è piaciuta. E' verissimo che nn sia ai livelli d "Le fate ignoranti" (che per me rimane il film migliore del regista), ma cmq riesce a riportarti a quell'atmosfera, e questo ti fa sentire un po' a casa, o cmq ti mette a tuo agio come quando torni in un posto dove hai trascorso dei bei momenti. Ovviamente questa è una sensazione del tutto personale.
    Come è già stato detto, la colonna sonora è fantastica: mi è piaciuta molto anche la canzone di Carmen Consoli in francese, un'esperimento da ripetere a mio parere!
    Attori strepitosi. Serra (la turca) secondo me in questo film recita anche meglio che negli altri e, c'è poco da fare, Margherita Buy riesce a valorizzarla così solo Ozpetek. Ambra e Argentero piacevoli sorprese. Lunetta Savino grandiosa!
    Un'altra cosa che mi è piaciuta molto, così come in tutti i film d Ozpetek, son stati i colori: non so che filtri usi, ma nella scena del negozio di fiori sembrava di essere in quadro di Gauguin!
    Vabbè, insomma il film mi è piaciuto molto da come si è capito (ho scritto troppo e male!)ma penso che rimarrò a pensarci ancora a lungo perchè dovrei riflettere ancora su vari aspetti. Tipo, secondo voi, perchè Luca Argentero dice ad Ambra "Certe volte vorrei essere come te"? Vi lascio con questo interrogativo! :-)


  • 2/3/07 14:13  
    Blogger Francesco ha detto...

    Per Marco: innanzitutto grazie per aver lasciato il tuo primo commento sul sito... "era ora!" verrebbe da dire! ;-)
    Per quanto riguarda Ambra, inutile dire che NON SONO ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO e proprio perché temevo di essere di parte nel ritenerla molto brava, mi sono letto vagonate di recensioni dei più autorevoli critici e ho visto che tutti la definiscono una rivelazione (anche Fabio dice che è brava... chi hai dalla tua parte?)! ;-) Quindi un applauso alla mia ex-pupilla! :-)
    Favino è eccezionale, come tutto il cast secondo me, ma di lui (come della Buy) già si sapeva che erano bravi, no?
    A proposito, visto che si parla di bravura del cast, vi pongo una domanda: Accorsi non vi è sembrato un po' annebbiato? A me sembra l'ombra di quello che era qualche anno fa! Purtoppo se devo indicare un attore che di tutti mi ha deluso, purtroppo la scelta ricade proprio su di lui.

    Per Fabio: concordo su Serra Yilmaz, davvero strepitosa! Ma tra l'altro, lo sapete che lei è l'interprete del Papa nei suoi viaggi in Turchia? Ma ce la vedete lei a fare l'interprete del Papa? Ma lui lo sa che film fa lei e quali sono le sue posizioni su alcuni temi?
    Non mi ricordo esattamente di cosa parlassero Argentero e Ambra quando lui gli dice quella frase ma secondo me intendenva dire che anche a lui sarebbe piaciuto riuscire a prendere la vita con tanta semplicità e tranquillità. Confermate?


  • 8/3/07 21:01  
    Blogger Andrea ha detto...

    Uuuh a me le recensioni nn riesconooooo...mi vergogno...in confronto a quelle di fra...:-(



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Lady in the water

Titolo originale: Lady in the water
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 110'
Regia: M. Night Shyamalan
Cast: Paul Giamatti, Bryce Dallas Howard, Andrew Aninsman, Bob Balaban, J. Bloomrosen, John Boyd, Shaun Brewington, Rich Bryant

L'ultimo thriller (se così si può chiamare) di M. Night Shyamalan. Un film godibile, a tratti un po' lento, di certo non migliore di "The Village", il film che lo ha preceduto, e non all'altezza de "Il Sesto Senso".
Una favola fantasy fatta di ninfe dell'acqua, destino dell'umanità, esseri malvagi ecc ecc.
Da vedere giusto una volta e non di più.

Voto: 2½/5
  • 1/3/07 17:29  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    Premetto che non ho avuto il piacere di vederlo, ma se mi dici che non è superiore a The Village... :\

  • 2/3/07 14:15  
    Blogger Francesco ha detto...

    È la stessa cosa che ho pensato io! Passi "Il Sesto Senso"... ma proprio "The Village"... :-/

  • 8/3/07 21:02  
    Blogger Andrea ha detto...

    Si guarda...lasciamo stare ahahahah...

  • 30/4/07 01:56  
    Blogger Daniele ha detto...

    Andre ke cattiva...si vede ke nn ti è piaciuto...dagli almeno tre stelline...a me è piaciuto...m'ha pure commosso...;)
    The village rimane cmq una caxxata...tutti coi mantelli rossi e gialli da domani...ahahaha....:D


  • 30/4/07 21:05  
    Blogger Andrea ha detto...

    Vabbè, ma anche due stelle e mezzo mica è malaccio...se mi faceva schifo schifo gli avevo dato 1...nn è cmnq da buttare...che vuol dire mantellini rossi e gialli da domani?



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La ricerca della felicità

Titolo originale: The pursuit of happyness
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 117'
Regia: Gabriele Muccino
Cast: Will Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, Chandler Bolt, Domenic Bove, Ian Baptiste, Aida Bernardino, Mia Bernardino, Richard Bischoff

Non pago dell'enorme successo ottenuto in Italia, 5 anni dopo l'uscita del suo ultimo film ("Ricordati di me"), Muccino sbarca in America. E lo fa affidandosi ad un cast interamente composto da attori statunitensi. Lo confesso: da amante del cinema italiano, quando sono andato a vedere "La ricerca della felicità" ero abbastanza dubbioso. La scelta di girare negli Stati Uniti con attori americani mi suscitava non poche perplessità. Purtroppo le mie riserve si sono rivelate fondate. La visione del film infatti non è stata capace di sciogliere il dubbio che mi assaliva sin da prima di entrare in sala, ovvero: perché in America?

C'era davvero bisogno di attraversare un oceano per raccontare una storia di una crisi familiare, di stagisti che lavorano duramente senza essere pagati, di disoccupazione e di povertà? Sinceramente penso di no. Per questo, da amante del cinema nostrano, ritengo che Muccino abbia commesso un errore: non perché non sia libero di scegliere liberamente cast e ambientazione per i suoi film (ci mancherebbe), quanto piuttosto perché credo che la pellicola abbia risentito parecchio di questa sua scelta, finendo per venire molto "spersonalizzata".

A prescindere che lo stile di Muccino piaccia o no, è infatti innegabile che in questo film l'impronta caratteristica del regista romano sia quasi del tutto assente. Probabilmente questo farà felici i suoi denigratori ma chi ha apprezzato film come "L'ultimo bacio" o "Come te nessuno mai" non potrà fare a meno di notare l'assenza in questo lavoro del tanto amato (e odiato) «Muccino-Style». Per dirla in altri termini, questo film l'avrebbe potuto girare qualsiasi altro anonima regista hollywoodiano. E probabilmente non si sarebbe notata alcuna differenza, tanto più ché il nostro Gabriele non ha avuto nemmeno l'accortezza di evitare i banali clichè del cinema statunitense, quali (per fare un esempio) i primi piani della bandiera a stelle e strisce con tanto di sottofondo musicale drammatico e altisonante.

Il risultato è un film sicuramente non brutto e ottimamente interpretato dai due protagonisti Will Smith e Jaden Smith (ma sono padre e figlio anche nella realtà?) che riescono a far passare in secondo piano la pessima recitazione di Thandie Newton, doppiata (male) da una Sabrina Impacciatore sicuramente non impeccabile.

Nonostante il film si attesti sulla sufficienza abbondante, l'opera si colloca troppo a ridosso di quella "pericolosissima" categoria dei film "ben fatti", all'interno della quale spesso finiscono tutte quelle pellicole girate ad arte e magari capaci anche di strappare qualche lacrima nelle scene più commoventi, ma incapaci di trasmettere vere emozioni e di lasciare un segno nello spettatore.

Voto: 3/5


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L'amore non va in vacanza

Titolo originale: The holiday
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: Commedia/Romantico
Durata: 138'
Regia: Nancy Meyers
Cast: Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law, Jack Black, Eli Wallach, Rufus Sewell, Edward Burns, Lydia Blanco, John Krasinski

L'ultimo film della regista di "What women want" e di "Tutto può succedere" risponde in modo soddisfacente alle aspettative: la sceneggiatrice americana ci propone la più classica delle commedie con una storia piacevole e divertente, i soliti equivoci e l'immancabile lieto fine.

La trama è ben confezionata e alla fine il film non annoia, anche se 140 minuti sono davvero troppi soprattutto perché il film si divide abbastanza nettamente in due parti ben distinte di cui una diverte e appassiona molto più dell'altra. E così va a finire che ci si affeziona tanto alle vicende dell'inedita coppia Cameron Diaz & Jude Law mentre la storia tra Kate Winslet & Jack Black scivola decisamente in secondo piano, salvata solamente da un magnifico Eli Wallach (92 anni a Dicembre!) che, 41 anni dopo aver recitato ne "Il buono il brutto e il cattivo", dimostra di avere ancora molto da insegnare a tanti nuovi talenti di Hollywood.

Tutto sommato comunque la pellicola risulta piacevole e lo sdolcinato e (ovviamente) scontato lieto fine riuscirà anche a strappare qualche lacrima ai più "piagnoni". E tutto ciò potrebbe anche bastare per una commedia dalla quale non si pretende certo originalità anche se, visti i risultati (decisamente migliori) ottenuti con "Tutto può succedere" (probabilmente anche grazie alla bravura di Diane Keaton e Jack Nicholson), forse ci si poteva aspettare qualcosa in più.

Voto: 2½/5


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