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Il cinema... visto da www.viabonanno24.it
La ragazza del lago
Titolo originale: La ragazza del lago Nazione: Italia Anno: 2007 Genere: Thriller/Drammatico Durata: 95' Regia: Andrea Molaioli Cast: Valeria Golino, Toni Servillo, Omero Antonutti, Anna Bonaiuto, Fabrizio Gifuni, Fausto Maria Sciarappa, Heidi Caldart Quello che piace in questo thriller nostrano è la ricchezza psicosomatica dei personaggi di contorno. Un puzzle di caratteri giocando coi quali l'autore indaga sui mali della provincia, sui segreti e sulle bugie di un piccolo pezzo di mondo autoctono anche nella disperazione. Immagini terse, sguardo fermo, cast ricco e ben governato, in testa il sapiente Servillo. Grazie a un gruppo di attori eccelsi e affiatati, il regista è delicato e implacabile nel dipingere un ritratto di umanità dolente, debole, soffocata, incapace di affrontare la diversità. Impeccabile, verrebbe da dire. Nello stile, nella forma, nella scrittura, nella recitazione, nella regia. La ragazza del lago, stupefacente esordio di Andrea Molaioli è così, semplicemente impeccabile. Non c'è foga e ossessione per la tecnicità della detection: niente Ris, Dna e capelli sotto le unghie degli assassinati. Poi non c'è quella morbosità e ricerca di sensazionalismo da incalzante serial tv. Infine c'è una esposizione pacata dei personaggi in causa: dal commissario, uno scorbutico e maiuscolo Toni Servillo, all'ambiguo presunto amante della vittima, passando per una carrellata di attori di rango che stazionano attorno alla sagoma del cadavere ai bordi del lago. Tono meditabondo, musiche minimali, un male di vivere che lambisce tutti i personaggi. La ragazza del lago è un film orgogliosamente d'autore, dove la soluzione del caso risulta subordinata a un'indagine di tipo extrapoliziesco. Voto: 4/5
Hairspray
Titolo originale: Hairspray Nazione: USA Anno: 2007 Genere: Commedia/Drammatico/Musicale Durata: 117' Regia: Adam Shankman Cast: John Travolta, Nikki Blonsky, Amanda Bynes, Christopher Walken, Zac Efron, Queen Latifah, Michelle Pfeiffer, Brittany Snow, James Marsden, Allison Janney, Nadine Ellis, Jerry Stiller Basta la canzone d'apertura, "Good Morning Baltimore", per conquistarci. Molte altre seguiranno, perché questo è un vero musical nel senso di Broadway, non nel senso dei film dove gli attori per dieci minuti parlano normalmente, e poi si fanno una cantatina. Solo il cinema americano è in grado di rifare un memorabile "cult" antirazzista di John Waters, ammorbidendolo fino a farne un innocuo film per teenager. Innocuo ma utile se ci ricorda che nel non lontanissimo 1962 bianchi e neri erano rigorosamente separati perfino in tv, e che ballare insieme dimenandosi tutti come "negri" poteva essere una piccola grande rivoluzione. Forse però Hairspray non va paragonato all'originale ma alla media dei teen-film buonisti o mielosi di oggi. Così ci guadagna e risulta decisamente piacevole. Voto: 3/5
Funeral Party
Titolo originale: Death at a Funeral Nazione: Germania/Regno Unito/USA Anno: 2007 Genere: Commedia Durata: 90' Regia: Frank Oz Cast: Matthew MacFadyen, Rupert Graves, Alan Tudyk, Daisy Donovan, Kris Marshall, Ewen Bremner, Andy Nyman, Jane Asher, Keeley Hawes, Peter Dinklage Frank Oz è l'attore e regista di innumerevoli film tra cui ricordiamo In & Out. Questa volta si scatena in un film low budget in cui non si risparmia nulla. Le situazioni a cui può dar luogo il ritrovarsi di persone conosciute e sconosciute a un funerale sono state proposte innumerevoli volte dal cinema ma in questa occasione la libertà di sberleffo e di irriverenza che il regista si concede non ha davvero limiti. Assistiamo così a un inarrestabile succedersi di eventi che complicano anziché risolvere le situazioni producendo effetti esilaranti (complice una confezione di Valium davvero particolare). Commedia british ma anche farsa sfrenata, l'abilità di Oz sta nel non essere comunque prevedibile e nel mantenere intatte la vis comica e ribelle di alcune scene. Si ride grasso ma un po' a rate: la risata infatti non è continua ma concentrata in alcune scene davvero crepapelle. Nel complesso comunque carino e divertente. Voto: 3½/5
Le ragioni dell'aragosta
Titolo originale: Le ragioni dell'aragosta Nazione: Italia Anno: 2007 Genere: Commedia Durata: 100' Regia: Sabina Guzzanti Cast: Sabina Guzzanti, Pierfrancesco Loche, Francesca Reggiani, Cinzia Leone, Antonello Fassari, Stefano Masciarelli A due anni dal successo di Viva Zapatero, un film meno politico e polemico, percorso da una vena felicemente introspettiva e personale. La riunione del cast di una trasmissione di culto degli anni Novanta, Avanzi, è spunto fresco, sincero e accorato. Accanto alla gioia di rivedere gli altri e di rievocare una parentesi di lavoro e di vita irripetibile, ciascuno porta in dote i fallimenti personali: Loche ha abbandonato la recitazione per dedicarsi alla batteria nel suo eremo, Antonello Fassari e Francesca Reggiani cedono al panico pochi giorni prima dello spettacolo. Ma il momento di vulnerabilità più commovente appartiene a Cinzia Leone: il suo pianto a dirotto sulla terribile malattia superata mette i brividi. E anche la storiella sul brodo con cui Loche rincuora la Guzzanti in camerino prima dello spettacolo lascia il segno. C'è un motivo nobile, per ritrovarsi: una cooperativa di pescatori sardi si trova in grave difficoltà, dopo che il mare ha smesso di essere generoso come un tempo. Si deve sensibilizzare la giunta regionale, si deve fare qualcosa per permettere a queste persone di continuare a vivere. Tutto è falso, nel film. Eppure, fino alle ultime immagini, quando la voce fuori campo svela l'inganno, lo spettatore è certo che tutto ci sia, e che tutto sia vero e che "Le ragioni dell’aragosta", uno spettacolo da portare in scena a Cagliari, esista davvero. Narrato con una leggerezza di tocco che sa alternare brio e commozione, tutto nasce dalla fantasia di un'autrice che sa scrivere, girare, recitare, dirigere gli attori e montare (serve altro?) meglio di qualsiasi regista della pattuglia italiana che al lido non ha fatto faville. Sabina Guzzanti la conoscono tutti, si sa che è un'attrice dotatissima, un'ispirata autrice di monologhi e una satirica impegnata. Ma nessuno finora si è accorto che è anche una straordinaria regista di cinema. Non vi aspettate dunque il solito film a scenette tipico dei comici, né una rimpatriata nostalgica del gruppo di Avanzi. Le ragioni dell'aragosta è un film al cento per cento, e decisamente uno dei migliori visti in quest'ultimo periodo. Voto: 4½/5
I Simpson - Il film
Titolo originale: The Simpsons movie Nazione: USA Anno: 2007 Genere: Animazione Durata: 87' Regia: David Silverman Cast (voci): Dan Castellaneta, Julie Kavner, Nancy Cartwright, Yeardley Smith, Hank Azaria, Harry Shearer Diciotto stagioni di programmazione, quasi 400 episodi doppiati in 45 lingue per far godere i più remoti spettatori del pianeta, 600 licenze di merchandising (dalle poltrone agli inalatori per l'asma, prossimamente toccherà ai navigatori satellitari che con la voce di Homer e la ciambella in bocca mugugneranno "gira a destra"), una bibliografia imponente (tra cui "I Simpson e la filosofia" pubblicato da ISBN con i ritratti di Wittgenstein, Socrate, Sartre e Foucault virati in giallo), una lista di guest star che va da Stephen Hawking agli Aerosmith, passando per Placido Domingo e Mel Gibson. I numeri dei Simpson non li batte nessuno. Adesso però posso dirlo: avevo una gran paura. Paura che dopo 20 anni e 396 puntate tv il film dei Simpson risultasse fiacco o già visto. Timore giustificato forse, ma fortunatamente infondato. Al debutto su grande schermo la famiglia più divertente d'America fa scintille. come e più che in tv. Infatti non resta affatto l'impressione che il "film" sia più simile a un episodio televisivo allungato che a una vera opera cinematografica. Le gag invece sono ben misurate, la sceneggiatura veloce, non c'è un'idea che sappia di vecchio, non c'è situazione o semplice battuta che non sia una miniera di allusioni e rimandi. Insomma, il film dei Simpson è stata una piacevole smentita delle paure che avevo prima di vederlo: da non perdere! Voto: 3½/5
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E' un buon film, ma è un po' troppo lento e non mi ha coinvolto più di tanto.
Mi aspettavo sicuramente qualcosa di meglio (cmq mi è piaciuto!) e forse gli avrei dato un mezzo punticino in meno!