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Il cinema... visto da www.viabonanno24.it

Borat - Studio Culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan

Titolo originale: Borat: cultural learnings of America for make benefit glorious nation of Kazakhstan
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Commedia
Durata: 84'
Regia: Larry Charles
Cast: Sacha Baron Cohen, Pamela Anderson, Ken Davitian

Credo che Borat sia uno di quei film che si ama o si odia. Io l'ho odiato. Senza possibilità di appello.
Nella sua recensione, Paolo Mereghetti si chiede: «e se il (presunto) campione della scorrettezza politica fosse invece un comico decisamente conformista?». Il critico del Corriere della Sera a mio parere colpisce nel segno.

L'idea della pellicola è semplice e di certo non nuova: fare propri, portandoli all'eccesso, i vizi e i difetti che si vogliono mettere alla berlina costringendo lo spettatore a fare i conti con atteggiamenti che, in misura meno sottolineata, finirebbero per passare inosservati.

Questo meccanismo lascia però parecchi dubbi perché la satira, per riuscire davvero nel suo intento, dovrebbe giocare ad armi pari con l'oggetto della propria critica. E questo Borat non lo fa: chi è in scena non ha mai diritto a una propria identità precisa ma è obbligato a fare solo da spalla alle battute del protagonista o da spettatore alle sue rozze e demenziali performance.

Il risultato è una farsa di infimo livello che finisce per mascherare uno spirito oltraggioso molto superficiale. Posto che del vero Kazakistan (descritto come una rozza appendice di ex-Jugoslavia alla Kusturica) Lary Charles nulla sa e evidentemente nulla gli importa, il problema è il modo in cui viene raccontata questa improbabile America fatta solo di ingenui o razzisti.

Il regista si guarda bene dall'affrontare alcuni temi come l'universo culturale arabo (e anche quello nero è trattato con molte precauzioni) e così tutto si riduce a un collage di scene squallide come la masturbazione di Cohen davanti ai bikini di Pamela Anderson e la lotta tra lui e il suo cameraman, entrambi nudi, che si rincorrono per i corridoi di un hotel.

Il film non scuce nemmeno mezza risata: l'orrore nei comportamenti del protagonista non si capovolge mai in comicità nè tantomeno riesce a comunicare qualcosa allo spettatore che, dopo 84 noiosissimi e rozzi minuti, esce dalla sala annoiato ed estremamente infastidito da uno sgradevole doppiaggio (che nelle intenzioni vorrebbe esprimere la grevità del protagonista) che forse potrebbe avrebbe potuto funzionare per i tempi e per il pubblico della televisione, ma di certo non in una sala cinematografica.

Borat è la dimostrazione che non basta mettere dei finti cittadini americani dietro una finta candid-camera per fare satira: è troppo facile scegliere i peggiori pregiudizi e difetti dell'uomo (e non certo solo dell'uomo americano) e farli impersonare da attori professionisti, presentando e confezionando il tutto come se si trattasse di un vero documentario. La pellicola vorrebbe criticare l'ignoranza e il razzismo made in USA ma fallisce completamente nel suo intento e finisce per offendere i kazaki, i rom, gli ebrei e le donne più che gli americani. Se questa è satira, allora Neri Parenti ne è il suo profeta. E d'ora in poi guai a chi tocca Christian De Sica.

Voto: 1½/5
  • 22/4/07 21:06  
    Blogger Andrea ha detto...

    Ah poi l'hai fatta te la recensione di Borat...eh io nn sono brava a fare le recensioni...
    Beh nn sono tanto d'accordo...a me ha fatto ridere in fondo...


  • 23/4/07 13:10  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    Appena uscita dal cinema ho pensato... "un film semplicemente fastidioso"...84 minuti (grazie al cielo durava poco) di nulla. Come abbia fatto ridere gli americani io proprio non lo so! unica battuta più o meno simpatica quella del "cane con lo zaino" riferita alla tartaruga...e questo la dice tutta! Se potete, evitatelo!!!

  • 25/4/07 15:14  
    Blogger Andrea ha detto...

    Guarda, ti dirò...andre mi ha dato un'interpretazione molto giusta a mio avviso...ti mostra quanto razzista sia la gente, e molto più delle battutacce di Borat...cioè, loro pensano che quello che dice sia vero, nn pensano che possa essere una cazzata, e solo perché è kazako e quindi viene da un pese inferiore (dunque potrebbe essere vero tutto quello che dice, il dubbio manco li sfiora)...cioè, le femministe per esempio credono che davvero un dottore possa aver detto che le donne hanno il cervello grosso come quello di uno scoiattolo!! Ma via! se nn è razzismo questo...ma vabbbè, è solo un'opinione...tanto mica stiamo a difendere Arancia Meccanica di Kubrik...

  • 6/5/07 02:41  
    Anonymous Anonimo ha detto...

    si un film di merda... ma c'è una scena che da sola salva il prezzo del biglietto e merita di esser vista fino a morire :

    la testa dell'orso in frigo... giuro ho riso per 5 minuti !

    Paolo


  • 6/5/07 12:04  
    Blogger Unknown ha detto...

    Ahahah l'ho vista...povero orso!!!



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